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Si chiama Primo, ha appena compiuto tre mesi ed è il maialino al centro di un progetto di Bovinmarche, la cooperativa di allevatori, con oltre 400 soci, la maggior parte dei quali marchigiani.

Primo: uno storico, grande, incrocio di sapori e tradizione

Si chiama Primo, ha appena compiuto tre mesi ed è il maialino al centro di un progetto di Bovinmarche, la cooperativa di allevatori, con oltre 400 soci, la maggior parte dei quali marchigiani.

Tra le molteplici iniziative infatti Bovinmarche ha ideato un progetto che riguarda la carne suina e la riscoperta di un incrocio storico, nato negli anni ’60, per sfruttare le caratteristiche della razza mora romagnola e large white.

Un incrocio presente e apprezzato nella Marche. Una regione in cui il valore del maiale era tradizionalmente legato all’apporto calorico del grasso animale: la carne suina era fonte di energia per i contadini. Col passare del tempo, le indicazioni alimentari, a partire dagli anni ’70, andarono a favore di carni più magre (in prevalenza di razze straniere come la large white).

La scommessa di Bovinmarche, coadiuvata nell’attività dal Centro Ricerca Produzione Animali di Reggio Emilia, sta nel riportare quel gusto antico e quell’appetibilità di una carne più grassa (ma composta di un grasso “buono”, ottima anche per la produzione di salumi).